Notiziario 03 / 2019

3 6 | N o t i z i a r i o O r d i n e d e g l i I n g e g n e r i d i V e r o n a e P r o v i n c i a sono diverse e spesso difficili da far collimare e oltretutto sta prendendo piede il fenomeno dei B&B e degli affittacamere, la cui regolamentazione non è ancora sufficientemente studiata né controllata”, dichiara. A fronte di uno scenario mutato, in cui il tasto più dolente è rappresentato da un 70% di fabbricati che hanno oltre trent’anni, il ruolo dell’amministratore risulta sempre più delicato, e richiede formazioni adeguate che dovrebbero andare ben oltre le 15 ore previste dalla legge per poter essere accreditati al ruolo. “L’attenzione di amministratori e imprese deve volgersi al recupero energetico dell’esistente, ma gli strumenti di risparmio fiscale per invogliare a mettere mano a fabbricati ancora incompleti sono carenti”, dice convinto Ischia. “La legislazione ha messo a disposizione agevolazioni fiscali come le detrazioni fino al 50% in dieci anni per le manutenzioni straordinarie e fino al 65% per il risparmio energetico, ma si tratta di provvedimenti che risultano insufficienti e poco allettanti per proprietari di immobili sempre più anziani”. Con la legge 4 del 2013 sulle professioni non regolamentate che fa luce sulla responsabilità civile, penale, fiscale e deontologica dell’amministratore, quest’ultimo, da “padre di famiglia” ha assunto un ruolo sempre più decisivo di reale gestore di servizi, che deve sapere fornire documenti e rilievi. Eppure non è facile convincere chi vive nei condomini ad aprire il portafogli per sistemare palazzi e complessi. “La morosità è in aumento, e riguarda ormai circa il 20% dei condomini”, riprende Ischia. “I preventivi spesso non vengono accettati e si finisce per cercare l’impresa più economica a scapito della qualità e della durata degli interventi. Servono linee guida precise, con standard di qualità imposti, in questo modo le assemblee sarebbero più efficaci e le imprese tutelate anche nel recupero del saldo, che spesso le disincentiva a lavorare nei condomini”. Per il presidente di Anaci Verona, inoltre, sarebbe importante che anche gli amministratori condominiali avessero delle certificazioni UNI. E precisa: “Chi si iscrive alla nostra associazione si presta ad affrontare 28 ore di formazione, ha la partita Iva e risulta in regola rispetto al decreto ministeriale 140 che disciplina la formazione degli amministratori”. Secondo quanto emerge sempre dalla ricerca dell’economista Della Puppa, se si circoscrive la definizione di condominio limitando il conteggio agli edifici che, come previsto dalla recente riforma, necessitano per legge di un amministratore condominiale (ossia quelli che hanno oltre 8 alloggi), si giunge a un totale di 103 mila alloggi e famiglie amministrate. In sostanza gli edifici condominiali, tra Verona e provincia, rappresentano il 27% degli edifici e quasi il 50% delle famiglie, ma quelli con obbligo di amministratore sono circa il 21% degli edifici, in cui vivono il 28% delle famiglie. “Dobbiamo fare i conti con una fetta importante di edifici in cui, mancando l’amministratore, è più complicato prendere decisioni su eventuali interventi da fare e anche conoscere tempi e modi per recuperare, per esempio, gli investimenti fatti”, evidenzia l’esperto. Oltre alla certificazione di competenze e qualità degli addetti ai lavori, per

RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNjY=