Notiziario 03 / 2019

D i g i t a l e & I n n o v a z i o n e | 4 1 La città che cambia. Progettare una Verona senza barriere Il PEBA arriva con 30 anni di ritardo. “Finora è stato fatto poco e in modo casuale” ◉ Chiara Bazzanella Una pedana in cui sperimentare le barriere architettoniche, vivendole in prima persona per comprendere le difficoltà quotidiane di chi ha per occhi un bastone o si muove su una sedia a rotelle. La struttura, ideata dall’ingegnere Alberto Fasanotto, è rimasta esposta per un paio di mesi di fronte alla sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e farà presto il giro del territorio scaligero perché i cittadini colgano con uno sguardo nuovo quelle normative spesso percepite come imposizioni. La pedana rappresenta una sorta di appello a prestare attenzione alla disabilità, a conoscere e comprendere le normative che le ruotano intorno e, per quanto riguarda la categoria dei professionisti, a sviscerare cosa significhi progettare senza esclusioni, abbattendo ogni barriera. “L’idea mi è venuta visitando un museo della scienza in Austria, in cui è esposto un apposito percorso all’interno di una palazzina”, spiega Fasanotto. “Mettersi nei panni di chi ha disabilità motorie o sensoriali tempi sul reperimento dei fondi necessari agli interventi veri e propri. L’anno prossimo si proseguirà poi con un secondo pacchetto di edifici da monitorare. Diverso l’approccio del Comune di Verona che, per quanto riguarda gli edifici di interesse storico, non ha dei fondi dedicati alle sole indagini di vulnerabilità sismica. Il comportamento sismico viene approfondito in fase di manutenzione straordinaria, adeguamento o restauro dei vari edifici. Le strutture di interesse strategico e le opere infrastrutturali di rilievo fondamentale per la protezione civile, rilevanti in caso di un eventuale collasso, sono state al centro di verifiche di livello 0 e censite con schede regionali nel novembre del 2018. Ammontano a oltre 280 tra scuole, palestre, biblioteche, sottopassi e strutture storiche come la stessa Arena. Per quanto riguarda il patrimonio storico monumentale vanno previsti con priorità i soli interventi di miglioramento sismico e non quelli di adeguamento sismico prescritti invece per altre tipologie di edifici. ■

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