20 September 2019
La VESPA a Verona. Storia ed evoluzione di un mito della mobilità contemporanea
L’icona made in Italy, targata Piaggio, fa tappa agli ex Magazzini Generali, tempio dell’archeologia industriale veronese rigenerata.
Verona, 10 novembre 2018 – Inaugura sabato 10 novembre alle ore 10, con un convegno dedicato, la mostra: “La VESPA a Verona. Storia ed evoluzione di un mito della mobilità contemporanea”, appuntamento promosso su iniziativa della Commissione Giovani dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia nell’ambito della rassegna di eventi pubblici Open d’Autunno: “Veicoli e mobilità 4.0”.
IL TEMA, PROTAGONISTA LA VESPA – Un viaggio tra ingegneria, design, società, passione e territorio: una storia che unisce tecnica e cuore. Protagonista la Vespa, il gioiello su due ruote di casa Piaggio, un’icona del made in Italy, che ha saputo interpretare i tempi e i cambiamenti sociali del Paese. Nata come mezzo di motorizzazione di massa, in oltre settant’anni, la Vespa si è evoluta in oggetto di design e collezione, nonché in un fenomeno di aggregazione sociale. Trait d’union tra generazioni, ha fatto interagire ambienti sociali lontanissimi, ha dato il via a fenomeni culturali molteplici, e al contempo peculiari, delle realtà nelle quali ha saputo calarsi fino a diventarne protagonista e tratto distintivo.
Allestita fino al 15 dicembre nella sede dell’Ordine (Magazzino1, via S. Teresa 12) con ingresso libero da lunedì al venerdì: dalle ore 9.00 alle 18.00 (chiuso sabato e festivi), mostra e convegno sono coordinati dagli ingegneri Remigio Lucchini e Alberto Cordioli della Commissione Giovani dell’Ordine in collaborazione con il Vespa Club Verona, l’Accademia di Belle Arti di Verona, il Registro Storico Vespa e la Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano.
IL CONVEGNO – Al convegno d’apertura sul tema “La Vespa: dal progetto alle forme”, introdotto dalla vicepresidente dell’Ordine e coordinatrice della rassegna Open D’Autunno, ing. Valeria Reale e moderato da Mirko Zambaldo, vicepresidente del Vespa Club Verona e co-curatore della mostra, gli interventi di Paolo Zanon, profondo conoscitore della storia della Vespa e autore di molte pubblicazioni sulla storia della Piaggio, di Marco Caloi, vicepresidente del Registro Storico Vespa e di Danilo Castellarin, giornalista, scrittore e presidente della Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI). Autore del volume “Guidavamo così”, Castellarin propone un affondo nella memoria con il suo intervento su “La Vespa nelle emozioni e nei ricordi”: un elogio alla lentezza, a quella Verona che un tempo “scorreva” calma, in un intreccio di volti e luoghi da apprezzare, al volante, con lo sguardo e con la parola.
A raccontare il percorso espositivo è il curatore, ingegner Remigio Lucchini:
«La Vespa ha rappresentato e rappresenta un fenomeno unico nella storia della mobilità e del costume del nostro Paese – sottolinea Lucchini – dove ha saputo imporsi, fin dal primo dopoguerra, come mezzo della mobilità individuale, conquistando via via l’Europa e il mondo. Nasce dall’idea di un ingegnere, si sviluppa grazie ad un team di ingegneri e ad un progetto industriale che ha saputo coniugare tecnica, innovazione e design, interpretando le esigenze e l’evoluzione dei tempi, divenendo simbolo di libertà, indipendenza e aggregazione. La Vespa è un concetto, un modo di vivere il potere rivoluzionario delle idee».
«Fin da ragazzo – racconta Paolo Zanon, “storico” della Vespa – mi sono sempre chiesto chi fossero concretamente le persone che avevano contribuito allo sviluppo della Vespa, costruendola, disegnandone i particolari, collaudandola e diffondendone il brand nel mondo. Oggi, dopo aver raccolto testimonianze dirette legate alla storia della Piaggio, a molte di queste domande ho trovato risposta e ad ognuna ho associato un volto. Guardo una vespa d’epoca e, oltre l’oggetto, cerco di risalire alle vicissitudini storiche che l’hanno resa protagonista».
IL PERCORSO ESPOSITIVO – Nei dieci pannelli espositivi, il racconto di una storia industriale di successo, quella della Piaggio, che – dopo la riconversione post bellica – con l’ideazione, la progettazione e l’evoluzione tecnica dei modelli della Vespa ha effettivamente segnato lo stile di vita degli italiani, anche attraverso una strategia comunicativa di effetto.
La “rivoluzione” targata VESPA è frutto del lavoro di squadra del “team ingegneri Piaggio”. Da Costantino D’Ascanio a Francesco Lanzara, da Vittorio Casini a Renzo Spolti, fino a Giovanni Casiraghi, insieme ne hanno seguito il progetto, l’evoluzione, la produzione e la distribuzione puntando sull’affidabilità, sull’efficienza, sull’innovazione dei modelli e sulla cura dei dettagli.
Un mezzo semplice, a due ruote, dal telaio rivoluzionario, leggero e a basso costo. Un design indovinato che fa della semplicità la carta vincente: nelle linee, nella struttura del motore, nella guida. Un veicolo di largo impiego, parsimonioso nei consumi, che ha conquistato fin da subito anche le donne. Così lo aveva pensato Enrico Piaggio, così lo realizzò l’ingegner Corradino D’Ascanio con l’intuizione del primo “Prototipo MP6 – Motoleggera Piaggio6” nel lontano 1945, ribattezzata dal patron Piaggio “Vespa” e presentata l’anno successivo, nel 1946, al Salone del Motociclo di Milano. Quel D’Ascanio che avrebbe voluto essere ricordato per aver progettato il primo prototipo di elicottero moderno. E invece diede vita al veicolo che seppe interpretare, con l’evoluzione dei suoi modelli, il mutare storico-sociale del Bel Paese.
IL VESPA CLUB VERONA – In esposizione anche immagini storiche di Verona, modellini, componentistica e documenti dall’archivio del Vespa Club Verona, che nel 2019 festeggerà i 70 dalla fondazione. Dal 1949 il Verona Vespa Club porta per le strade d’Italia ed Europa la passione per la Vespa e per Verona, segnando importanti traguardi anche nelle competizioni vespistiche sportive nazionali e internazionali.
Tra i primi e più longevi Vespa Club d’Italia, il Vespa Club Verona – matricola n. 22 – passò indenne anche attraverso la crisi e lo scioglimento del Vespa Club Italia del 1971, proprio grazie a quello spirito di “appartenenza” ad un movimento assolutamente aggregativo e identitario che da sempre lo anima e che lo portò ad essere protagonista della rinascita del Vespa Club Italia nel 1973.
Dai classici anni ’50 e ’60 ai colorati anni ’70 e ’80 fino ad oggi, “vivere” la Vespa significa anche ri-vivere luoghi e momenti di una Verona di altri tempi.
I MODELLI IN ESPOSIZIONE – In mostra, negli spazi del Magazzino1, anche modelli d’epoca: dalla Vespa 125 V1 del 1948 con il cambio a bacchetta, all’ Ape 150 B3 del 1955; dalla Vespa GS150 VS1 sempre del 1955 alla Vespa VNA125 datata 1957; e ancora: la Vespa 50N del 1964, la Vespa 125ET3 del 1980, fino alla Vespa PK125 del 1984.
Ad aprire l’allestimento una Vespa mod 150 GL del 1963 sezionata, gentile concessione dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Galileo Ferraris” di Verona, cui va un particolare ringraziamento. Era consuetudine della Piaggio inviare agli istituti tecnici e professionali alcuni motori e veicoli Vespa sezionati, che permettessero agli studenti di comprendere la struttura e funzionalità del veicolo a due tempi. Uno di questi veicoli era stato inviato proprio all’istituto veronese che ancora oggi lo espone nelle aule di laboratorio.
PARTNER, PATROCINI E SOSTENITORI DI OPEN D’AUTUNNO – Il programma di eventi 2018 è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato di Verona; Ance Verona; CIFI, Museo Nicolis; FIAB, Vespa Club Verona, Registro Storico Vespa e Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI).
La rassegna gode del patrocinio della Provincia e del Comune di Verona, della Commissione sostenibilità dell’Università di Verona, di ARPAV, CNI, FOIV, dell’Accademia di Belle Arti di Verona, dell’Ufficio dell’Ambito Territoriale VII Verona, dell’Associazione mondiale della strada, di Veneto Strade, dell’associazione VeronaNetwork, T2i e dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona.
Hanno condiviso l’iniziativa anche la Circoscrizione 5 del Comune di Verona, la Società Letteraria di Verona, il Collegio ingegneri Verona, il CTG Verona e CTG Un Volto Nuovo.
La realizzazione dell’intera Rassegna è stata sostenuta da AGSM; Sitta srl; LogisticaUno; Stratos Honda; Federmanager Verona e MarvinAcustica.