INFORMATIVE
Commissione Prevenzione Incendi: presentazione
La Commissione Prevenzione Incendi si compone di circa 25 colleghi.
Un aspetto positivo che caratterizza l’Italia sono i buoni risultati in materia di sicurezza antincendio. Il merito è in primo luogo da riconoscere all’esistenza del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, perché nelle sue diverse articolazioni provinciali opera con criteri uniformi sul territorio nazionale e perché lo stesso organismo deputato al soccorso antincendio (e non solo) è anche l’organismo dal quale sono emanate le regole tecniche e che vigila sulla loro applicazione, sia attraverso la valutazione preventiva dei progetti di gran parte delle attività soggette al controllo dei VVF, sia attraverso sopralluoghi di verifica.
Poiché la prevenzione incendi è una materia interdisciplinare, la commissione – che conta 25 membri – si occupa di varie questioni, dall’edilizia all’impiantistica. Un focus, in questa sede, è dovuto alla centralità del progetto e all’importanza della progettazione integrata.
Con il cosiddetto Codice di Prevenzione Incendi diviene di uso corrente, almeno per molti casi, un approccio per vari aspetti prestazionale, più moderno e utile di quello prescrittivo a cui siamo stati abituati e che comunque giustamente permane in molti contesti. Si manifesta quindi la necessità di approfondire le nostre conoscenze in materia.
Sempre di più, anche alla luce del Codice, si avverte l’urgenza di una progettazione integrata.
Il professionista antincendio è un tecnico abilitato iscritto negli appositi elenchi del Ministero dell’interno dopo aver seguito con esito positivo un corso di 120 ore. Ogni 5 anni i professionisti antincendio devono frequentare appositi corsi e seminari di aggiornamento per complessive 40 ore.
Uno degli impegni maggiori della commissione è proprio quello di valutare e organizzare tali eventi formativi, con relatori e docenti qualificati dal mondo delle professioni, dell’industria, della ricerca universitaria oltre che dei Vigili del Fuoco.
Nell’antincendio in questi anni abbiamo avuto la possibilità di esprimere osservazioni e proposte su bozze di normative in corso di emanazione. In Veneto ogni Ordine si confronta con un coordinamento antincendio della Federazione degli Ordini Ingegneri del Veneto e trasmette le proprie osservazioni al Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che ha canali di comunicazione formale con le strutture centrali del Ministero dell’Interno per quanto riguarda la normativa antincendio. Questa azione è molto proficua, noi di Verona e del Veneto in generale siamo tra i più attivi e abbiamo ottenuto risultati tangibili.
Più in generale però, la volontà di semplificazione è spesso mal espressa, portandoci talora a fare un passo avanti e due indietro.
Solo con Ordini professionali forti e autorevoli sarà possibile affermare per la nostra parte i valori del buon costruire. L’ammodernamento del sistema ordinistico deve quindi portare ad un rafforzamento degli Ordini sul piano della formazione dei propri iscritti.
Ma non basta: è indispensabile l’azione degli Enti di controllo, con personale competente e aggiornato, animato da spirito costruttivo.
Sentiamoci partecipi di un processo di ammodernamento dei contenuti normativi e di un rafforzamento dei rapporti con le istituzioni.