Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia
Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia

22 February 2019

Mobilità ciclistica, potenzialità ed esperienze

Con un focus sulla “Ciclovia dei sogni” sul lago di Garda. Presente Antonio Lotti, ingegnere dello Studio che ha progettato il tratto spettacolare a picco sul Lago

Verona, 12 ottobre 2018 – Professionisti, Università di Verona e Fiab Verona insieme per lo sviluppo della mobilità ciclistica nelle città e su vasta area, con un’attenzione particolare al cicloturismo come elemento di valorizzazione del territorio.

Oggi, venerdì 12 ottobre dalle ore 17 alle 19 nella sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, in via S. Teresa 12, si tiene l’incontro “Mobilità ciclistica, potenzialità ed esperienze”, promosso dalla Commissione Trasporti dell’Ordine, nell’ambito della rassegna culturale Open D’Autunno sul tema “Veicoli e mobilità 4.0”.

Il convegno vede la collaborazione della Commissione Sostenibilità dell’Università di Verona con l’intervento di Marco Passigato, ingegnere e mobility manager di Ateneo, di Fiab Verona con il contributo del presidente Corrado Marastoni e l’intervento dell’ingegnere Antonio Lotti, dello Studio di progettazione “Fontana & Lotti Lorenzi – Ingegneri Associati” con sede a Riva del Garda, che, insieme ai colleghi ingegneri Davide Lorenzi e Marco Fontana, ha firmato il progetto del primo tratto – da Capo Reamol a Limone sul Garda fino al confine con il Trentino (alle porte di Riva del Garda) – della “Ciclopista del Garda”, la Garda by Bike. Due chilometri a sbalzo sul lago: un esempio di costruzione in particolari condizioni orografiche: una sfida ingegneristica importante, realizzata grazie ad una “operazione chirurgica sulla roccia” che ha garantito la messa in sicurezza del percorso in tutto il tratto, ne ha salvaguardato il contesto paesaggistico e ha valorizzato la “bellezza” della struttura, con una illuminazione finemente studiata anche per le ore serali.

Punto nodale della mobilità sostenibile cittadina e non solo, la mobilità ciclistica è dunque elemento strategico di sviluppo, ma necessita di infrastrutture dedicate e integrate nella rete viabilistica urbana che possano garantire la sicurezza di tutti. Nell’incontro si andranno ad individuare quale siano le politiche che a livello nazionale devono essere messe in atto per promuovere la mobilità ciclistica nelle città, guardando anche alle opportunità della mobilità sostenibile in termini di nuovi stili di vita a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio.

MOBILITÀ CICLISTICA, IL COMPITO DELLA FORMAZIONE – Nel convegno sarà data inoltre attenzione al fronte della formazione con l’esperienza dell’Università di Verona che da 5 anni promuove il corso per figure specialistiche dedicate alla mobilità come quello di “Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica”. Un corso che ad oggi ha diplomato 99 esperti in materia.

FIAB Verona, NORMATIVA E MESSA IN SICUREZZA DEI PERCORSI CICLABILI – Nella “fotografia” della mobilità ciclistica cittadina che verrà proposta da FIAB Verona, si rileva come, nonostante negli anni sia in continuo aumento il numero di quanti scelgono la bicicletta per gli spostamenti in città, il ritardo italiano rispetto al Nord Europa resti ancora marcato. C’è un lavoro importante da fare sulla legislazione nazionale, andando ad intervenire sul Codice della strada, là dove serve inserire norme che agevolano la ciclabilità. Occorre inoltre che i centri storici vengano resi “zone 30” proprio per agevolare la sicurezza di pedoni, ciclisti e veicoli.

Diversamente dal Centro città, per migliorare la mobilità dai quartieri e dalla “prima periferia” servono invece percorsi ciclabili che siano ad un tempo sicuri e attrattivi per praticità d’uso e – possibilmente – per gradevolezza paesaggistica.

In questo senso a Verona, oltre ai tre nuovi percorsi di questo tipo che vedranno presto la luce in città, anche grazie ai suggerimenti di FIAB che il Comune ha ritenuto di recepire (percorsi che andranno ad interessare il quartiere Saval, il canale Camuzzoni tra via San Marco e la stazione e corso Porta Palio tra la porta e Castelvecchio), è significativo segnalare il progetto di FIAB Verona dell’ “Ecomuseo dell’Energia Pulita”, che punta alla valorizzazione ciclopedonale e storico-culturale dei canali dell’Adige e delle centrali idroelettriche lungo i quartieri a sud della città e San Giovanni Lupatoto. Percorsi che possano essere messi in connessione con quelli già percorribili, così da consentire l’attraversamento della città completando appunto il tratto urbano della ciclopista dell’Adige.

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