14 December 2023
Tecnologia avanzata per l’irrigazione in agricoltura. Esperti a confronto.
Secondo convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri nella rassegna Open 100
Verona, 16 ottobre 2023 – Irrigazione di precisione, riutilizzo di acque reflue depurate, conversioni irrigue, utilizzo di bacini. Sono alcune delle strategie introdotte dall’ingegneria per una gestione ottimale dell’acqua in agricoltura sul territorio veronese. I cambiamenti climatici tra siccità, aumento delle temperature ed eventi estremi influenzano notevolmente la distribuzione e l’accesso alla risorsa acqua. Queste le tematiche affrontate durante il convegno “Evoluzione dei sistemi d’irrigazione per il risparmio idrico in agricoltura” organizzato nella propria sede dall’Ordine degli Ingegneri di Verona all’interno della Rassegna OPEN 100 “Crea-attività”.
“I temi dell’acqua e di come utilizzarla al meglio sono fondamentali alla luce dei cambiamenti climatici che influenzano notevolmente la distribuzione e l’accesso alla risorsa. Il convegno ha l’obiettivo di presentare soluzioni efficienti per l’irrigazione e migliorare la produttività agricola”, evidenzia il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Matteo Limoni. Gli fa eco la vicepresidente Anna Rossi: “E’ molto importante proseguire sulla pianificazione e progettazione di invasi per trattenere le precipitazioni alla luce anche dei finanziamenti messi in campo dal Governo per garantirne l’attuazione”.
Dopo un excursus storico della nascita di uno dei più antichi Consorzi d’Italia (Consorzio Fibbio) a cura del Prof. Luigi Grezzana, Direttore del Corso superiore di Geriatria della Scuola Medica Ospedaliera di Verona, e dell’organizzazione consortile di bonifica nella provincia di Verona da parte di Roberto Bin, già Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Veronese, sono intervenuti esperti del settore.
“Il settore agricolo utilizza circa un 60% dell’intera domanda di acqua del Paese, seguito dal settore industriale ed energetico, rispettivamente con il 25% e da quello degli usi civili per il 15%. Che sia di fiumi e laghi oltre che di falde profonde, l’acqua è utilizzata costantemente per la produzione del cibo che portiamo sulle tavole ogni giorno ma, allo stesso tempo, l’uso che si fa dell’acqua in agricoltura è determinante per tutelare questa preziosa risorsa. Bisogna mettere in atto studi e strategie per utilizzare l’acqua al meglio”, sottolinea Roberto Penazzi dell’Ordine degli ingegneri e moderatore del convegno.
Michele Ferri, dirigente progetti speciali all’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali. Autorità di bacino Distretto Alpi orientali ha evidenziato che “Sono giornate importanti quelle attuali in quanto l’Autorità di Bacino con le regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e con le province autonome di Trento e Bolzano sono in attività per il caricamento delle proposte d’intervento nel piano nazionale Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (Pnisi). Tutte le necessità del territorio saranno portate al tavolo nazionale. A fronte di un’esigenza idrica di 5700milioni di metri cubi annui di acqua di cui 4100 sono per l’agricoltura, nei momenti in cui la disponibilità idrica è carente sappiamo quanto va in sofferenza il territorio. È importante, quindi, agire con interventi strutturali per tutelare la risorsa idrica e renderla disponibile per tutti gli usi”.
Helga Fazion, Direttrice Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e Silvia Tizian, Ingegnere Capo Sezione Piani, Ambiente e Servizi Tecnici Territoriali ha sottolineato “Le risorgive sono da tempi immemorabili una fonte di approvvigionamento idrico che, a seconda della tipologia e della locazione, producono portate d’acqua rilevanti, come ha illustrato nell’esposizione precedente il Prof. Grezzana. Il Consorzio, oggi, presenta un caso particolare, legato al Sistema Fibbio, relativo all’utilizzo di un bacino artificiale soggetto in passato da attività estrattive, ossia la ex Cava Guainetta, sita nel Comune di San Martino Buon Albergo”. “Si tratta – ha spiegato Silvia Tizian, Ingegnere Capo Sezione Piani, Ambiente e Servizi Tecnici Territoriali, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta – di un bacino naturalmente impermeabilizzato sul fondo per le numerose lenti di argilla e limo, che grazie ad una continua alimentazione del materasso ghiaioso dell’Adige e dal contributo delle risorgive proveniente dal sistema Fibbio, mantiene costante la sua capacità di invaso. I costi di manutenzione di attingimento, grazie a semplici opere che saranno realizzate, saranno assolutamente irrisori rispetto i benefici in situazioni di crisi che il bacino può apportare ai sistemi irrigui. Il bacino consente in caso di piene del fiume Fibbio, dovute ad eventi piovosi eccezionali già avvenuti in passato, di laminare tali portate, mettendo in sicurezza i territori a valle”.
Il cambiamento climatico si manifesta sul nostro territorio con inverni sempre meno nevosi e precipitazioni disomogenee nel corso dell’anno, che danno luogo, tra l’altro, a lunghi periodi siccitosi che mettono a dura prova l’economia agricola veronese. Quali sono le possibili soluzioni?
“Dati alla mano”, ha sottolineato nella sua relazione Andrea De Antoni, Direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Veronese “la realizzazione di piccoli e grandi invasi, quand’anche accettata dalle comunità che li ospiterebbero, rischia di essere solo un palliativo se considerata su grande scala. Ecco, quindi, che le conversioni irrigue rappresentano l’unica proposta tecnicamente ed economicamente sostenibile, non solo per ridurre i volumi nelle zone dove ancora si pratica l’irrigazione a scorrimento a beneficio delle zone ancora prive di infrastrutture, ma anche per continuare a garantire l’equilibrio ambientale nei territori di pianura, sempre più siccitosi a causa dell’impoverimento della falda acquifera”. L’esperto durante l’intervento ha illustrato recenti interventi del Consorzio che, – ha detto – “oltre a prevedere la conversione irrigua, sono volti a ottimizzare i consumi energetici e a produrre energia sfruttando i salti esistenti lungo i canali irrigui consortili”.
A seguire Annarita Mutta, Responsabile depurazione e fognatura, Acque Veronesi e Alberto Cordioli, Area Progettazione & DL, Azienda Gardesana Servizi – AGS si sono soffermati su “Opportunità offerte dagli scarichi dei depuratori per il riutilizzo dell’acqua depurata in agricoltura”.
“Ricordiamo tutti – ha detto Cordioli – la siccità della scorsa primavera 2023 sul Lago di Garda, quando il livello delle acque ha raggiunto minimi storici, con allarmanti previsioni per una forte siccità estiva e problemi per l’irrigazione. Fortunatamente, la stagione estiva è stata salvata da un maggio piovoso, ma non si può abbassare la guardia e dobbiamo spingere continuamente sempre più sul risparmio ed efficientamento idrico.Le acque reflue depurate, da sempre considerate come scarto, possono costituire un’enorme potenziale risorsa riutilizzabile per l’irrigazione, ora però poco considerata e sfruttata. L’Unione Europea sta proprio discutendo in questi giorni la proposta di nuova direttiva sulle acque reflue, in cui invece il riutilizzo delle acque reflue depurate sarà fortemente incoraggiato agli Stati membri, nell’ottica di economia circolare e di adattamento ai cambiamenti climatici. Già nel territorio AGS vi sono esempi di riutilizzo delle acque reflue depurate, quale sostegno alla carente portata dei corpi idrici superficiali. Evidenziamo come le acque dei depuratori di AGS sono continuamente controllate e risultano sempre di ottima qualità e pienamente al di sotto dei limiti allo scarico di legge, a garanzia della massima protezione ambientale del nostro territorio”. “Raccolta e riuso per scopi zootecnici dell’acqua di pioggia in montagna” è stato il tema trattato da Cesare Bianchi,Official Sales Representative Elevate e da Tiziano Bertagnin, libero professionista.
Marco Bezzi dell’Università di Trento-Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica e regional manager di WiseConn ha approfondito il tema: “La tecnologia in aiuto alla razionalizzazione dei consumi idrici in agricoltura”.
Bezzi ha riferito: “Gli effetti del cambiamento climatico come l’aumento delle temperature rendono ancora più importante gestire con precisione l’acqua in agricoltura. È evidente l’accelerazione che c’è stata negli ultimi 5-6 anni per quanto riguarda l’adozione di tecnologie sempre più innovative in agricoltura. Nel settore dell’irrigazione sta aumentando sempre più l’adozione di sensoristica di vario tipo per il monitoraggio di dati climatici e ambientali. Sta aumentando anche l’esigenza di gestire da remoti grandi impianti di irrigazione al fine di arrivare ad un’irrigazione sempre più di precisione anche grazie a sistemi di supporto alle decisioni basati su dati satellitari o su misure dirette della pianta e del suolo. Il settore dell’agricoltura è predisposto all’innovazione ma ha bisogno di essere accompagnato con esempi concreti in campo. Durante la stagione 2023, ad esempio, Università e WiseConn hanno iniziato due progetti di sperimentazione a Soave in stretta collaborazione con Cantina di Soave e Consorzio Alta Pianura Veneta. Lo scopo è quello di raccogliere dati in campo utili a comprendere quanto si sta irrigando e come si potrebbe ottimizzare l’irrigazione se gli impianti fossero dotati di sistemi di monitoraggio e controllo da remoto. I dati della prima stagione irrigua saranno analizzati e confrontati con quelli delle prossime stagioni al fine di creare un dataset su più anni che possa servire a Cantina, Consorzio e Coltivatori a prendere decisioni sulla futura gestione dell’acqua”.
Del “Costo della modernizzazione dei sistemi d’irrigazione e relative incentivazioni” ha parlato Davide Manfrin, Responsabile area Tecnica di Coldiretti Verona. “Sono due i bandi per gli investimenti finalizzati al risparmio idrico. Il bando Ismea, che si aprirà a fine ottobre, darà un contributo variabile dal 40 al 60% per investimenti di supporto all’innovazione di sistemi di irrigazione. La dotazione finanziaria a livello nazionale per il 2023 è di 75 milioni di euro, ribadita anche nel 2024 e 2025. È previsto altresì un bando regionale PNRR con apertura probabilmente a gennaio 2024 per i medesimi interventi. L’importo finanziato e predisposto come budget per il Veneto è di 25 milioni di euro”.
Nicola Dell’Acqua, Commissario Nazionale alla siccità si è soffermato sulle “Strategie nazionali sul contrasto alla crisi idrica”, evidenziando cos’è un’emergenza idrica. “Se analizziamo la situazione degli ultimi due anni, l’anno scorso c’è stata una siccità che ha contribuito all’emergenza idrica mentre l’annata che abbiamo appena trascorso non è stata siccitosa ma ci sono state emergenze idriche sul territorio nazionale. Quindi, in Italia l’acqua non è gestita secondo i fabbisogni: abbiamo troppe richieste e poca capacità d’invaso soprattutto in alcuni territori. La situazione oggi è a macchia di leopardo con alcune Autorità di distretto che possono reggere bene alcuni scompensi tra domanda e offerta e altre no. L’emergenza idrica è causata da una cattiva gestione dell’acqua”. “Nel veronese – ha aggiunto Dell’Acqua – la situazione in questo momento è ordinaria. Come in tutte le zone della Pianura Padana a sinistra Po e a destra-sinistra Adige il bilancio dell’acqua è dato dalle possibili nevicate. Quindi per dire se l’anno prossimo ci sarà difficoltà o meno a reperire acqua per le irrigazioni, dobbiamo attendere la quantità di neve che cadrà quest’inverno”.